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7.12.07

Sicilia/ Ecco l'associazione per i laureati dimenticati...

AFFARI ITALIANI del 23.06.2007


Sicilia/ Ecco l'associazione per i laureati dimenticati...

Hanno tra i 25 ed i 40 anni, sono preparati, motivati, laureati e desiderosi di trovare un lavoro adeguato al loro percorso di studio. Questo l’identikit dei giovani che, a Palermo, hanno fondato l’associazione “Laureati dimenticati” per portare alla ribalta della cronaca nazionale il dramma di milioni di giovani italiani che, dopo la laurea, non riuscendo ad inserirsi stabilmente nel mondo del lavoro, sono costretti a vivere da precari e da disoccupati. Una condizione di marginalità sociale che specie nel Sud Italia, sta assumendo proporzioni drammatiche e che ha spinto i laureati del capoluogo a darsi da fare per chiedere, a gran voce, il rispetto del sacrosanto diritto ad un lavoro vero, stabile e dignitoso. Fondatrice e presidente dell’Associazione, una giovane avvocatessa: Antonella Cucchiara che non si è fermata solo a sottoscrivere lo Statuto dell’associazione, ma ha anche attivato un sito web, www.laureatidimenticati.org , dove tutti i “dottori” d’Italia potranno collegarsi per chiedere informazioni su come fondare altre sedi in altre zone del Paese, o affiliarsi all’Associazione palermitana.

Drammatici i dati forniti dall’Associazione sulle precarie condizioni professionali dei laureati italiani. In UE, infatti, il tasso di occupazione dei laureati è del 75%, mentre in Italia scende al 50%. “L'Italia- sottolinea l’avvocatessa Cucchiara- è l'unico Paese europeo nel quale il tasso di occupazione dei laureati è inferiore a quello dei coetanei con un livello di istruzione inferiore”. Insomma cultura e studio non sono più sinonimi di lavoro sicuro e garantito, sintomo che il Belpaese ha cestinato da tempo i valori del merito e del sacrificio per la conquista di una solida carriera professionale. In queste condizioni, di evidente paradosso, sono tantissimi i giovani laureati che raccontano di aver vissuto esperienze di sfruttamento, precariato o impossibile inserimento nel mondo del lavoro. Come la storia di Assunta Montalbano, laureata in Scienze dell’Educazione, che non può insegnare in una scuola materna perché ha appreso dall’Università, dal Provveditorato e dalle stesse scuole materne che l’insegnamento è consentito solo a chi è in possesso di una specifica abilitazione, ottenibile solo frequentando un altro corso di laurea: in scienze della formazione primari

Mi ritengo ingannata, defraudata e non tutelata dall’Università degli studi- afferma Assunta- che istituisce ed estingue corsi di laurea a suo piacimento senza avere a cuore le aspettative e le speranze maturate dagli studenti… Mi rivolgo quindi a tutti coloro che si sono riconosciuti nel mio sfogo, per le medesime ragioni o anche per differenti motivi, a rivolgersi all’associazione “Laureati dimenticati”, in modo da unire le nostre singole voci in un coro unanime di rivendicazione, perché solo essendo in tanti e uniti si può sperare di ottenere qualcosa, perché in gioco c’è il nostro futuro lavorativo”. In questo amaro sfogo è racchiuso, infatti, il motivo ispiratore ed il principale obiettivo dell’Associazione “Laureati Dimenticati”: la richiesta, legittima, del diritto al Lavoro.

“Oggi, soprattutto in Sicilia, - prosegue il presidente dell’Associazione Antonella Cucchiara- il laureato è paradossalmente da annoverarsi tra le “categorie svantaggiate”, tra i soggetti a rischio indigenza. Da oltre un decennio, infatti, non si bandiscono più concorsi riservati a tali soggetti. La P.A. è, da questo punto di vista, “blindata”. Il settore privato, poi, si è saturato e continua a saturarsi da sé! Così, durante questi stessi anni, hanno preso vita forme anomale di pseudo-ingresso nel mondo del lavoro che non hanno fatto altro che alimentare, nei soggetti coinvolti, false speranze e illusioni che mai sono giunte a concretizzarsi”.

“Per queste ragioni fondamentali- conclude l’avvocatessa- l’Associazione “Laureati-Dimenticati” ha, tra le finalità inserite nel proprio statuto, quella di rilanciare la figura del “soggetto laureato” come capitale umano “pregiato” e come soggetto immediatamente spendibile sul territorio regionale, sottraendolo dal rischio di esclusione sociale cui è stato fortemente esposto nell’ultimo decennio”.


1 Comments:

  • Ciao, i laureati dimenticati sono una realtà italiana diffusissima, e ci complimentiamo con l'associazione di Palermo per aver sollevato il problema. La consapevolezza e l'unione è il primo passo , speriamo ne seguano altri.

    By Anonymous Anonymous, at 3:24 PM  

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